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Tour invernale in Islanda

Il tour invernale in Islanda

La miglior scelta per un viaggiatore alla ricerca di emozioni forti è quella di un tour invernale in Islanda. Un tour in Islanda significa un viaggio attraverso la natura, alla scoperta dei posti più estremi del mondo. L’inverno Islandese del 2020 tuttavia non si è rivelato poi così terribile: minime toccate intorno ai -6, -8 […]

La miglior scelta per un viaggiatore alla ricerca di emozioni forti è quella di un tour invernale in Islanda.

Un tour in Islanda significa un viaggio attraverso la natura, alla scoperta dei posti più estremi del mondo. L’inverno Islandese del 2020 tuttavia non si è rivelato poi così terribile: minime toccate intorno ai -6, -8 gradi e temperature affrontabili con un abbigliamento da neve pesante.

Ma come cominciare il tour invernale in Islanda ?


Il Circolo d’Oro

Il Circolo d’Oro è il tour dell’Islanda più battuto dai turisti e tocca le aree di maggior interesse della zona sud-occidentale del paese.

Tour invernale in Islanda di Marcello Tomassini
Marcello Tomassini durante il tour in Islanda


La prima tappa della giornata è stata il parco nazionale di Thingvellir una area protetta dell’Islanda davvero infinita, che comprende:

  • il lago più grande della nazione (i primi esploratori pensavano fosse il mare!).
  • una pianura dove si riuniva dal 930 il gran consiglio d’Islanda per decidere le leggi e considerato come il primo parlamento del mondo.

All’interno del parco nazionale è presente la cascata di Oxarafoss, alta circa 20 metri, considerata una delle massime attrazioni del parco e forte rischio di sbornia emotiva se siete geologi.

É proprio qui che si scontrano la placca tettonica americana con la placca tettonica europea, con la possibilità di passarci nel mezzo. Ma attenzione ai terremoti, perchè le due estremità si stanno allontanando costantemente alla folle velocità di quasi 2 centimetri l’anno!

Già dopo aver percorso questa prima tappa, l’impressione era quella di essere atterrato su un altro pianeta. Paesaggi totalmente nuovi, infiniti, completamente bianchi.

Come totalmente nuova è stata l’esperienza all’interno dei siti geotermicamente attivi nei quali poter ammirare dal vivo i famosi Geyser: delle bombe d’acqua bollente sparate dal sottosuolo verso il cielo.

E qui c’è l’originale! Geysir, parola che deriva dal termine islandese gjósa che significa “eruttare”.
Peccato che non funzioni più, la bocca è stata inceppata dai sassi che lanciavano i turisti per farlo sparare.

In compenso c’è il suo fratellino Strokkur a pochi metri di distanza, e che fratellino! Fantastiche esplosioni di almeno 30/40 metri a intervalli regolari di 8/10 minuti. BOOOOOMMMM

L’ultima tappa di giornata è anche l’ultima grande attrazione del Circolo d’oro: la spettacolare cascata di Gullfoss, composta da un doppio salto di 11 e 21 metri.

Particolarmente cara agli islandesi perchè negli anni 20 il proprietario del terreno si rifiutò di vendere la cascata a una compagnia idroelettrica che voleva costruirci una diga!


La tempesta

Durante la seconda giornata abbiamo imparato uno dei detti più popolari del paese:

“Non ti piace il tempo in Islanda ? Aspetta 5 minuti… probabilmente peggiorerà!”

antico detto Islandese

Il cielo era nuvoloso quando siamo arrivati alla cascata di Skógafoss.

I suoi 60 metri di altezza e 25 di larghezza ne fanno una delle cascate più imponenti del paese.

Durante questa seconda tappa, le condizioni meteo non sono state dalla nostra parte.
L’Islanda ci ha mostrato il suo lato metereologico più estremo:
Le scalette costruite per i turisti e per raggiungere la cima della cascata erano state chiuse causa neve.
e durante il percorso per raggiungere il ghiacciaio di Mýrdalsjökull ci siamo trovati a fronteggiare una tempesta con vento fortissimo e pezzi di ghiaccio spioventi a grande velocità.

La neve sempre più alta ha costretto il nostro mezzo di trasporto ad una sosta e ad una nuova
pianificazione dell’itinerario in funzione delle condizioni meterologiche. In quel momento capimmo il significato del sopracitato detto popolare.


Jökulsárlón e la spiaggia di diamanti

Successivamente abbiamo raggiunto la laguna di Jökulsárlón, nel punto più a est della nostra spedizione. Le condizioni meteo decisamente migliori, ci hanno concesso di apprezzare l’incantevole paesaggio.

laguna di Jökulsárlón
laguna di Jökulsárlón

La laguna è uno degli esempi più importanti degli scenari surreali, quasi extra-terrestri dell’Islanda e non a caso il paesaggio è stato scelto dagli sceneggiatori per ambientare alcune scene del famoso film Interstellar

Come nasce un ghiacciaio?

Su un primo strato di neve che non si scioglie, ne cade un altro sopra. Quest’ultimo preme sul primo strato, comprimendolo. Gli altri strati che successivamente cadono, comportano una pressione sempre maggiore su quelli più vecchi, causando la fuoriuscita di aria e la trasformazione in ghiaccio.

In questa laguna la coda del ghiacciaio Vatnajökull (il più grande d’Europa) si sfalda creando blocchi di ghiaccio galleggianti, dal lento movimento, sui quali si riposano foche e corvi. È un paesaggio meraviglioso.

La spiaggia che si presenta qualche centinaio di metri più a sud è qualcosa di ancora più alieno.
Diamond Beach è formata da nerissima sabbia di origine vulcanica e blocchi di ghiaccio (provenienti dalla laguna) al posto degli scogli.

Diamond Beach nel tour dell'Inverno in Islanda
Diamond Beach

La forza della natura

Il tour prosegue verso ovest, alle volte del Canyon Fjaðrárgljúfur. L’impatto visivo guardando i due lati dal ponticello vicino al parcheggio è davvero notevole! Curiosità molto particolare, è lo strano cartello che invita il turista a non sostare nella zona per fare un certo tipo di bisogni!

Cartello stradale nel Tour invernale in Islanda

Durante l’escursione nel Canyon è possibile costeggiare tutta la parte destra e raggiungere tre punti panoramici da cui scattare fantastiche foto.

Il paesaggio nel 2015 fu scelto come location per ambientare il video di Justin Biber – I’ll Show You.

Ciò causò un’invasione di turisti e curiosi che danneggiò il suolo e costrinse le autorità a chiudere temporaneamente il sito e ridurne successivamente i sentieri percorribili.

Continuando il nostro tour invernale in Islanda, ci spostiamo verso una spiaggia particolarmente caratteristica: la Black Send Beach.

Una distesa di sabbia nerissima di fianco al villaggio di Vik da cui è possibile vedere i 2 famosi faraglioni, che secondo la leggenda sarebbero due troll pietrificati poiché cercavano di rubare una nave.

ll vento molto spesso in questa zona raggiunge una potenza mai vista, provocando onde molto alte.
Una situazione che spesso coglie impreparati i turisti più sprovveduti, soprattutto gli orientali, motivo per cui si dice che gli abitanti locali abbiano rinominato questo posto come “China take-away”.

Non potendo così raggiungere il famoso promontorio Dyrholaey, causa l’estrema pericolosità del punto molto esposto e senza nessun tipo di protezione, ci siamo spostati sul promontorio di Reynisfjara, poco distante da lì e migliore in termini di sicurezza.

Le condizioni climatiche totalmente estreme, caratterizzate da vento, folate di neve e ghiaccio a velocità spaventosa, ci costringevano ad ammirare il paesaggio soltanto attaccati ad una catena posta in sicurezza vicino al dirupo.

Anche il mare contribuiva a creare uno spettacolo incredibile, con le onde che si infrangevano sulla scogliera, raggiungendo la nostra altezza a circa 100 metri.
La natura ci stava dando una dimostrazione di forza pazzesca.


Il ghiacciaio e le cascate

Il penultimo giorno di viaggio continuò ad essere caratterizzato da un continuo maltempo
che ha contribuito nuovamente a cambiare il nostro planning.

L’iniziale escursione prevista alle Ice Cave, fu sostituita.
La visita prevedeva una scalata al ghiacciaio Skaftafell con ramponi e piccone e l’ingresso alle grotte di ghiaccio situate proprio al di sotto.
La particolarità di queste grotte consiste proprio nella loro formazione che avviene soltanto in inverno:
L’acqua che scende dai ghiacciai d’estate si solidifica in inverno creando ogni anno delle grotte di forma diversa più o meno accessibili e sicure.

Ice Cave di notte

Consigliabile per il vostro tour invernale in Islanda, in ogni caso, non avventurarsi affrontando il percorso da solì, bensì prenotare una visita guidata, anche se dal costo non troppo economico (120€ circa), ma che sicuramente potrà garantirvi un’escursione in totale sicurezza alla scoperta di posti mozzafiato.

Nonostante qualche cambio di programma, l’isola nasconde talmente tanti scenari suggestivi, per cui si ha sempre la possibilità e la scelta di altre valide alternative.

Il nostro tour Invernale dell’Islanda prosegue infatti nella zona della cascata di Svartifoss, dove il meteo sembra darci tregua. La zona è di particolare interesse in quanto è attorniata da colonne basaltiche di forma esagonale che la rendono unica nel suo genere.

Viene anche chiamata cascata “romantica” perchè molti islandesi la scelgono come luogo in cui fare la proposta di matrimonio al proprio partner!

Le condizioni climatiche favorevoli ci consentono inoltre di raggiungere la coda di ghiacciaio chiamata Svínafelljökull (anche questa, come Skaftafell, appartenente all’immenso ghiacciaio Vatnajökull).

Tour invernale in Islanda nel ghiacciaio di Vatnajökull
Ghiacciaio di Vatnajökull

Dopo una breve camminata è d’obbligo una sosta di fianco a questa lunga lingua di ghiaccio.
Abbiamo trascorso più di mezz’ora in silenzio, dove ognuno di noi è rimasto a riflettere avvolto dai propri pensieri davanti ad uno scenario davvero suggestivo.

Raggiungiamo l’ultima tappa del viaggio, prima del rientro a Reykjavik.
La cascata di Seljalandsfoss , non meno imponente delle precedenti e caratterizzata dalla possibilità di poterla attraversare, proprio come accade nei film.

Una possibilità che però è consentita soltanto nei periodi più caldi, in quanto d’Inverno il percorso diventa scivoloso e molto pericolo per i turisti.

Proseguendo a piedi ci si imbatte nella cascata di Gljufrabui, detta anche la “cascata nascosta”. Un’esperienza che desta nel visitatore una fortissima emozione.

cascata di Gljufrabui
cascata di Gljufrabui

Per accedervi bisogna oltrepassare una spaccatura nel muro roccioso, si attraversa un ruscello a piedi e ci si ritrova al di sotto del getto d’acqua. Le rocce si innalzano ricoperte di muschio fino a formare una corona al di sopra delle teste dei pochi visitatori che giungono in questo posto magico.


Reykjavik e la Blue Lagoon

Come ultimo giorno è assolutamente consigliata la combinazione Reykjavik + Blue Lagoon.

Tour invernale in Islanda per le vie di Reykjavik
Reykjavik

Reykjavik , la capitale ha 120mila abitanti (circa un terzo di tutta la popolazione islandese) ed è ovviamente il centro politico, culturale ed economico dell’isola.

Qui abbiamo visitato la caratteristica cattedrale Hallgrímskirkja, con la sua strana forma a razzo e la struttura dei suoi componenti a forma esagonale come il basalto.

Tour invernale in Islanda nella Cattedrale di Reykjavik
Cattedrale di Reykjavik

Altri luoghi di interesse sono l’imponente palazzo di vetro Harpa, centro congressi e teatro, e il simpatico parlamento islandese, una piccola palazzina che si affaccia sulla piazza principale.

La Blue Lagoon richiede un discreto sacrificio economico (circa 80€) ma se vi sentite di spendere gli ultimi ISK (la moneta islandese) per rilassarvi in modo speciale siete nel posto giusto.

Si dice che questa laguna sia una delle 25 meraviglie al mondo!

Blue Lagoon nel tour invernale in Islanda
Blue Lagoon

Trascorrerete qualche piacevole ora all’interno di piscine costruite con roccia lavica nera, in acqua termale a 35-50°, gustando una birra e ammirando le montagne innevate sullo sfondo.
Un’esperienza al caldo per concludere il nostro tour Invernale dell’Islanda


Alcuni consigli utili

Tra i tanti imprevisti capitati durante un Tour invernale dell’Islanda, c’è la possibilità di non riuscire ad assistere alla meravigliosa aurora boreale. A tal proposito scrivo qualche consiglio di seguito.


Aurora Boreale

Il periodo da prendere in considerazione è quello di Febbraio-Marzo (scelto da noi).

Ma anche Ottobre e Novembre, in quanto sono i mesi dove in Islanda c’è maggior quantità di ore notturne, rispetto ai mesi della Primavera ed Estate dove il buio totale è praticamente assente, rendendo così impossibile ammirare il fenomeno.

Aurora boreale nel tour invernale in Islanda

Altri due fattori da tenere in considerazione e che nel nostro caso hanno influito decisamente in maniera negativa sono:

  • La presenza della luna piena schiarisce il cielo e diminuisce drasticamente le possibilità di poter ammirare l’Aurora boreale. Specialmente se quest’ultima non è molto potente.
  • La totale assenza di nuvole è l’unica condizione che garantisce la visione dell’Aurora Boreale

Quando andare in Islanda?

Non c’è una risposta ben precisa. Tutto è in funzione ai vostri gusti e a ciò che preferite vedere.
Se il vostro pallino fisso è quello di ammirare l’Aurora Boreale, come ho scritto sopra: meglio i mesi di Ottobre-Novembre-Febbraio e Marzo, dove alle 16 ore di buio, si alternano 8 ore di luce per poter partecipare a delle escursione diurne.

Questo periodo però, a dimostrazione del mio racconto è caratterizzato anche dal forte rischio di maltempo e dalla frequente possibilità di intoppi nel proprio programma di viaggio.

Ma nonostante tutto, lo spettacolo del paesaggi innevati durante il Tour invernale in Islanda è un qualcosa che ti rimane per sempre nel cuore e nella mente.

Durante l’alta stagione in estate, l’Islanda cambia totalmente faccia.
I paesaggi si ridipingono di verde e soprattutto le cascate d’acqua offrono uno spettacolo ancora più imponente: molti sentieri panoramici chiusi d’inverno, aprono al pubblico in tutta sicurezza.

Se in Estate è quindi impossibile ammirare l’Aurora Boreale, mettete in conto anche l’impossibilità di accedere all’escursione delle Ice Cave, aperte solo da Novembre a Marzo.


Costo della vita

L’Islanda è uno dei paesi più cari al mondo.
Ve ne renderete conto quando durante un pasto ordinerete la prima birra media al costo di 10€
Tuttavia è possibile trovare dei supermarket dai prezzi accessibili. Per l’acquisto di vino e birra locali consiglio di cercare la catena dei market: Vínbúðin

Vínbúðin

Nota sicuramente positiva è sicuramente l’acqua gratuita in molti locali. Inoltre nel caso in cui vogliate acquistare souvenir nella capitale Islandese, il mio consiglio è quello di cercare i negozi più lontani dal centro dove i prezzi sono più economici.

La moneta locale islandese l’ISK (al momento 1 euro vale circa 150 ISK).

Non cambiate tanti euro al vostro arrivo perchéin tutti i locali sono accettate le carte (addirittura anche in alcuni bagni pubblici!).


Lo squalo putrefatto

Menzione particolare va fatta per una tradizione molto particolare e tutta Islandese, che nel tempo è diventata una vera e propria sfida al turista “straniero”, un’esperienza che sento di consigliare soltanto ai più temerari.

La carne di squalo fresca è altamente tossica in quanto contiene un’alta presenza di acido urico, motivo per cui è possibile renderla commestibile solo dopo un lungo processo di fermentazione.

Squalo putrefatto

Lo squalo putrefatto è una specialità tipica del posto: la carne di squalo viene sotterrata da 3 a 6 mesi, fin quando è putrefatta al punto giusto tale da raggiungere una consistenza gommosa e totalmente marcia.
Il piatto secondo tradizione è accompagnato da parecchi bicchieri di una potentissima acquavite islandese (brennivín), senza i quali, la tradizione narra, è impossibile superare il pessimo gusto del piatto.

Insieme ad altri tre temerari abbiano deciso di sfidare le tradizioni locali

La sensazione immediatamente successiva, dopo aver provato lo squalo putrefatto, è quella di un odore che sale in gola misto tra ammoniaca e paraflu. 

Per completare il disgusto basti sapere che questa specie di squali non ha reni ed espelle le proprie urine direttamente nel corpo. Inoltre all’interno della carne è presente un liquido che l’animale utilizza come antigelo.


Attenzione alla guida!

Se vi avventurate in Islanda nella stagione invernale e pensate di noleggiare un mezzo usate tutta la prudenza possibile perché la maggior parte delle strade (sempre a una corsia) sono molto insidiose.

La neve si muove sull’asfalto formando talvolta piccoli strati di ghiaccio invisibili. Spesso vedrete macchine noleggiate da turisti poco prudenti giacere ai bordi delle strade.


Conclusione

La fine di un tour invernale in Islanda ti porta dietro la sensazione incredibile di aver vissuto una settimana fuori dal comune, a diretto contatto con la natura e senza filtri.

Nonostante il maltempo che si abbatte incessantemente nella stagione invernale, l’esperienza vissuta è stata fortissima, perché ci ha dato la possibilità di scontrarci con la vera forza della natura, con la sua potenza e la sua vastità. Abbiamo incontrato paesaggi che difficilmente avremo modo di rivedere in altre parti del nostro pianeta.

Marcello Tomassini

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